29 January 2013

Le mie considerazioni sull'affare Balotelli.

Sembrava fantamercato ed invece il duo Galliani-Raiola ha colpito ancora. La vicenda è intrigante, come sempre quando si parla di Balotelli, e mi ha fatto nascere numerose riflessioni:


La prima è sicuramente di natura economica. Balotelli è stato venduto per 20 milioni, ad un prezzo da liquidazione per fallimento. Il City solo due anni fa lo aveva pagato 28 milioni, e sembra assurdo che un giocatore di soli ventidueanni si sia svalutato così tanto. Anzi, più che assurdo sembra impossibile. Nei due anni in Inghilterra, nel campionato più prestigioso del mondo, ha ricevuto la  consacrazione internazionale, decisivo nella vittoria dell' FA Cup il primo anno, ma soprattutto del titolo nel secondo, con gol e prestazioni di grande livello (tra tutte quella nello storico derby vinto 6 a 2 del "Why always me?"). Inoltre dopo l'ottimo Europeo la sua valutazione si aggirava intorno ai 35 mln (fonte Trasnfermarkt.com). Possibile che si sia svalutato così tanto in soli sei mesi? E' vero, la stagione in corso è un flop, con soli due gol in totale e poche presenze, ma 15 milioni di differenza sono veramente tanti. Ma la questione che balza ancor di più agli occhi è la minusvalenza di 8 milioni registrata dalle parti dell'Etihad. Il club dello sceicco Mansour non ha sicuramente bisogno di far cassa, nè tantomento di svendere un giocatore che con un piccolo rilancio avrebbe potuto fruttare fior fior di pounds. Incomprensibile.

E qui entra in gioco la seconda valutazione, di natura ambientale. Il significato di questa operazione è chiaro: a Manchester sponda City superMario non era più il ben accetto. La situazione si era incrinata in maniera netta dopo il ricorso presentato dall'attaccante contro la multa di 400.000 sterline presentata dal club. Ma siamo sicuri che proprio nessuno lo volesse più? Mi sembra strano, perchè c'è una persona che a Manchester l'ha voluto, l'ha coccolato e l'ha quasi sempre difeso, tanto da assumersene più volte la responsabilità. Sto parlando di Roberto Mancini, lo stesso che poco tempo fa aveva ribadito l'incedibilità del suo pupillo. Svendere Balotelli rappresenta una sconfitta netta per il tecnico italiano e molto probabilmente il segnale che questa sarà la sua ultima stagione alla guida dei Citiziens. Ma le considerazioni non finiscono qui.

La terza riguarda l'ex pizzaiolo più potente del calcio: Mino Raiola. E' chiaro che quando si muove lui qualcosa succede, ed è quasi sempre qualcosa con un certo peso specifico. Dopo l'affare Ibrahimovic regala un altro grande colpo al Milan, senza neanche dover far smuovere Galliani. Come faccia a realizzare questi colpi mi piacerebbe saperlo, soprattutto avendolo sentito parlare. E' riuscito a portare "la Gioconda" a Milano. Cheapeau!

Infine, ultima ma più stucchevole considerazione. Forse c'entra poco con il calcio, ma è una delle mille sfaccettature che questa vicenda porta con sè. Riguarda il presidente del Milan. Per chi non lo avesse ancora capito, ora è più che mai palese che siamo in piena campagna elettorale. Chissà perchè, quest'estate, quando regnava il governo tecnico, non c'era nessun problema a privarsi di Ibra e Thiago, mentre adesso, a meno di un mese dalle elezioni, è ritornato il momento di fare colpi importanti. La questione mi fa ridere, perchè il colpo per la sua squadra/ascesa politica è proprio lo stesso giocatore che poco tempo fa lo stesso Berlusconi aveva definito "mela marcia". Adesso la mela marcia è diventata il suo fiore all'occhiello!

La curiosità è a mille per vedere cosa saprà fare Balotelli nella squadra in cui era destinato a giocare. Non puo' giocare in Champions e perciò si perderà la sfida col Barca. Il Milan è un ambiente adatto per contenere le sue esuberanze e allo stesso tempo coccolarlo. Sboccierà definitivamente? Let's see...

                                                                                                                                   Davide K. Cappelli