3 December 2012

Chi è il giocatore più in forma in Premier League?


"Il giocatore più in forma in Premier League è senza dubbio Maroune Fellaini". Potrebbe sembrare una filastrocca per bambini di Liverpool, ma è la pura verità, visto che il belga sta vivendo un periodo di vera e propria onnipotenza.
L'avvio di stagione dell'Everton, abituato a partenze molto "diesel" per poi sbocciare in primavera, è stato tra i migliori in assoluto. I Toffees sono sesti in classifica, imbattuti a Goodison Park e vero e proprio incubo delle grandi. Gran parte del merito va al giocatore con la chioma più famosa di tutta la Premier. Fellaini infatti, nonostante nasca come centrocampista centrale d'interdizione, ha segnato la bellezza di 13 gol in 15 partite (2 meno di Van Persie), piazzando anche 4 assist. E per rendersi conto della maturazione totale del giocatore, non va trascurato il fatto che abbia preso solo quattro cartellini gialli, essendo da sempre considerato (e avendolo più volte dimostrato) un giocatore indisciplinato.
Pagato nel 2008 quindici milioni di sterline (acquisto record della storia dell'Everton e giocatore belga più pagato della storia), il venticinquenne di origine marocchine, è ormai considerato un top player in Inghilterra, tant'è che il suo valore si aggira intorno ai 25 mln di pounds. L'artefice di questa crescita è senza dubbio il manager dei toffees David Moyes, che ha saputo valorizzare la sua potenza aerea e la sua capacità realizzativa, impostando un gioco ad una punta basato sugli inserimenti e sui cross dei centrocampisti e dei difensori esterni (in particolare di quel fuoriclasse chiamato Leighton Baines). A segno contro Arsenal, Manchester City e nella splendida vittoria contro lo United, Fellaini è stato decisivo anche lontano dalla porta, con la sua potenza fisica e il suo spirito di sacrificio.
Tutti fattori che l'hanno fatto diventare un idolo indiscusso a Goodison Park, dove tra l'altro è possibile acquistare una parrucca Fella-Style, in voga tra le signore più chic di Liverpool.
La stagione è ancora lunga e puo' regalare ancora tanto a Fellaini e all'Everton. Moyes dovrà riuscire a resistere alle lusinghe di altri club per trattenere il belga in maglia blue.  
Altrimenti il commercio delle parrucche potrebbe seriamente andare a picco... 
                                                                                                                                   Davide K. Cappelli

Potete ammirare alcune delle sue migliori giocate stagionali in questo ottimo video:

12 September 2012

Il punto su Liga e Bundesliga.

Per gli appassionati di calcio estero questo non sarà un anno bellissimo. Sky ha infatti deciso di non acquistare nè i diritti della Liga spagnola, nè quelli della Bundesliga tedesca. Grave perdita vista la quantità di talenti presente in Spagna e la qualità e il divertimento che ha saputo regalare la Germania nelle ultime stagioni. Ho pensato quindi di fare un punto per capire cosa sia successo in queste prime due giornate di Bundes e tre di Liga.


BUNDESLIGA

La lotta per la conquista del Meisterschale vede già una pretendente netta: il Bayern Monaco. I Bavaresi hanno investito tanto quest'estate (Javi Martinez, Shaquiri, Mandzukic) per risollevarsi dopo una stagione che si preannunciava stellare e che si è rivelata disastrosa. A punteggio pieno, dopo le vittorie per 3 a 0 sulla neopromossa Greuther e addirittura per 6 a 1 sullo Stoccarda (con doppietta di Muller), gli uomini di Heynckes sono i rivali n.1 del tanto odiato Borussia Dortmund. A condividere la vetta con il Bayern c'è l'Eintracht di Francoforte. I campioni in carica del Dortmund si trovano a quota 4 punti, dopo una vittoria contro il Werder (a segno i due fenomeni Reus e Goetze) e un pareggio con il Norimberga. Stessi punti per una serie di squadre: lo Schalke, altra pretendente al titolo, il Borussia M., l'Hannover e la sorprendente neopromossa Fortuna Dusserldorf.
Il Wolfsburg vince all'esordio, ma si fa battere in casa 4 a 0 nella seconda giornata. Destino opposto per due altre squadre importanti: il Leverkusen e il Werder, sconfitte all'esordio e vincenti nella seconda giornata. Sempre a 3 punti troviamo il Greuther, che vince sorprendentemente in trasferta contro il Mainz, quest'ultima a quota 1 punto così come il Friburgo.
Ciò che sorprende di più delle prime due giornate sono le squadre fanalino di coda a 0 punti. Prima di tutte c'è il deludentissimo Amburgo, orfano di Vladem Petric, battuto da Werder e Norimberga senza segnare nemmeno un gol. In più troviamo altre due squadre pretendenti all'Europa, ovvero Stoccarda e Hoffeneim. A far loro compagnia anche l'Augsburg.
Campionato partito con diverse sorprese, ma con le solite due a contendersi il Meisterschale (Bayern e Dortmund) con l'insidia Schalke.


Classifica Bundesliga

LIGA

In Spagna il Barcellona di Tito Vilanova ha già messo il turbo sul Real di Mourinho. 3 vittorie su 3, con goleada all'esordio e vittoria sul Valencia, e una buona anzi buonissima notizia, il ritorno al gol di David Villa.
Il Real Madrid parte malissimo con un pareggio casalingo e addirittura una sconfitta col Getafe, poi però arriva la vittoria per 3 a 0 sul Granda con doppietta del "triste" Cristiano Ronaldo e gol del pipita Higuain. Partono bene con due vittorie e un pareggio anche il Maiorca, il Rayo Vallecano e il Malaga, nonostante il fulmino disamore dello sceicco Al Thani.
Il Deportivo vince all'esordio e colleziona due pareggi, di cui uno nello spettacolare 3 a 3 contro il Valencia siglato dalle doppiette di Soldado e Aguilar. Stessi punti per il Siviglia dello squalo Negredo. L'Atletico Madird, neocampione della Supercoppa Europea, pareggia all'esordio contro la sorpresa della scorsa stagione, vale a dire il Levante, e travolge 4 a 0 l'Athletic Bilbao con una tripletta del solito Falcao. I baschi del seperato in casa Llorente riescono a vincere soltanto una volta, contro il Valladolid con una vittoria firmata Aduriz, e Susaeta. Anche il Betis vince solo una volta, nel 5 a 3 proprio contro l'Athletic, e deve recuperare la gara con l'Atletico Madrid. Sempre a 3 punti troviamo Celta Vigo, Real Sociedad e Saragozza (in gol Postiga). A 2 punti c'è il Valencia, che però ha già affrontato Barca e Real. Il Granada di Floro Flores è penultimo in classifica a solo un punto, mentre a quota 0 si fanno compagnia l'Osasuna e l'Espanyol dell'interista Longo, già a segno con un super gol.
Il Real ha steccato la partenza e deve solo sperare in qualche passo falso del Barca. 


Classifica Liga

7 August 2012

Il punto sul mercato inglese.

In un estate in cui si parla soltanto dei colpi irreali del PSG, e nella quale Spagna e Italia seguono una linea low cost, anche l'Inghilterra, salvo rare eccezioni, non ha regalato grandi sorprese. Fa senso vedere che il Manchester City è in attivo, non avendo ancora effettuato acquisti, visto le precedenti estati che ci avevano regalato acquisti scoppiettanti. 

I protagonisti del mercato inglese sono i nuovi campioni d'Europa del Chelsea. Roman Abramovich ha regalato a tutti i tifosi dei blues 3 top players di grande spessore. Il primo su tutti è la stella belga ex Lille Eden Hazard, pagato 40 milioni, seguito dal fantasista del Brasile Olimpico Oscar (32 milioni) e dall'asso Marko Marin, strappato al Werder per circa 10 milioni. I blues seguivano anche la pista Hulk, ma il Porto se lo tiene ben stretto. Comunque sia, non sarà facile rimpiazzare Drogba. 

Anche l'Arsenal, aspettando l'addio di RVP (anche se ultimamente girano voci che potrebbe restare alla corte di Wenger) si è rafforzato in attacco con Podolski e il capocannoniere della Ligue 1 Giroud, pagato 12 milioni al Montpellier. Inoltre nelle ultime ore è arrivato Santi Cazorla, cacciato dallo sceicco del Malaga, nell'operazione di smantellamento della squadra (19 mln).
Lo United, oltre al corteggiamento a Van Persie, si è aggiudicato la stella del Dortmund Shinji Kagawa per una cifra intorno ai 15 mln e il promettente centrocampista diciottenne Nick Powell. Forse però manca ancora qualcosa per colmare il gap con i cugini del City.
Sempre convincenti gli acquisti del QPR; tra tutti il coreano Park Ji-Sung, preso dallo United per 3 milioni, così come il gemellino brasiliano Fàbio, arrivato però in prestito. 

Il Liverpool cerca il riscatto dalla scorsa stagione con il nuovo tecnico Brendan Rogers, il quale ha voluto fortemente il suo pupillo allo Swansea Fabio Borini (13 mln). Nei piani del nuovo manager non rientra però l'attaccante della nazionale inglese Andy Carroll che finisce in prestito con diritto di riscatto fissato a 18 milioni al West Ham. Vale la pena ricordare che appena un anno e mezzo fa era stato pagato 42 milioni. Un affare? 
Rimanendo a Liverpool, sponda Everton, è da segnalare il definitivo ritorno di Steven Pienaar (5mln), insieme all'ex Rangers Naismith arrivato a parametro zero.

Anche il Tottenham ha cambiato manager, affidando la panchina a Vilas Boas, in cerca di riscatto dopo la disastrosa avventura a Stamford Bridge. Il portoghese ha blindato Modric e ha portato a White Hart Lane l'islandese Sigurdsson (10 mln) e il difensore dell'Ajax Jan Vertonghen (12,5 mln).


Tra le noepromosse si rafforza in maniera importante il Reading, visto gli arrivi del bomber Pogrebnyak dal Fulham e di Danny Guthrie dal Newcastle. Lo stesso Fulham si aggiudica a parametro zero il colombiano ex Wigan Hugo Rodallega e l'ex stella dell'Amburgo Mladen Petric
Da segnalare l'acquisto di Rosenberg da parte del WBA, quello di Steven Davis da parte del Southampton e Ramis che dal Maiorca si trasferisce al Wigan.
Se gli arrivi non sono esaltanti, le cessioni rattristeranno di sicuro gli appassionati della Premier. Salutano l'Inghilterra infatti simboli come Tim Cahill che approda ai New York Red Bulls, Dirk Kuyt, che dopo tanti anni al Liverpool va al Fenerbache o Salomon Kalou, tresferitosi al Lille.

Nonostante la crisi, sarà un'altra stagione esaltante per il campionato più bello del mondo...


2 July 2012

Le mie 10 sentenze sull'Europeo.


Dieci personali conclusioni sull'Europeo di Polonia e Ucrania, tra ironia e polemica (vedi n.10):

ONE - La prima conclusione è forse la più banale, ma è di sicuro quella meno discutibile: La Spagna è il calcio. Basterebbero i dati e i trofei a darne spiegazione (unica nazionale ad aver vinto consecutivamente Europeo, Mondiale ed Europeo), ma c'è anche molto di più. La Spagna è l'espressione massima del calcio come gioco e qualità di gioco. Vincere incassando un gol in tutto il torneo e senza un vero attaccante sarebbe da fantascienza se non ci fossero gli uomini di Del Bosque.

TWO - L'Italia ha fatto tutto quello che poteva e forse anche molto di più. Con la rosa a disposizione arrivare in finale è stato come vivere in un sogno. La Spagna ha risvegliato tutti e fatto riemergere la cruda realtà. Piangere non ha senso. Gli Azzuri sono la dimostrazione che col cuore si puo' arrivare lontano. Una base di qualità c'è, dev'esser bravo e fortunato Prandelli a costruirci una super squadra per il mondiale.

THREE - Il Portogallo è e rimane un'opera d'arte incompiuta. Tanto bello quanto poco capace a vincere un trofeo. La semifinale ne è l'esempio massimo, visto che sarebbe bastato un niente per sbattere fuori, e anche con merito, gli odiati vicini iberici e conquistarsi la finale; eppure ancora una volta non siamo qui a parlare del Portogallo vincente. Injusticia? Chiedetelo a Ronaldo.

FOUR - Non c'è nessun netto pretendente al pallone d'oro. Si diceva che nell'anno in cui la Champions era stata vinta dal Chelsea senza fenomeni e nel quale le nazionali sudamericane non disputavano competizioni, sarebbero stati gli Europei a decretare il candidato n.1 di France Football. Eppure Ronaldo non è nemmeno arrivato in finale, Pirlo non ha vinto, gli spagnoli del Barca hanno vinto solo con la nazionale. Messi sarà dispiaciuto?

FIVE - L'Olanda si aggiudica di gran lunga il titolo di flop dei flop. Unica nazionale a chiudere gli Europei con la bellezza di 0 punti. E' vero che si trovava nel girone di ferro, ma è anche vero che aveva in rosa, soprattutto dal centrocampo in su, un pullman di top players. Forse la causa della rovina è proprio questa, ovvero troppe grandi individualità e troppo poco gruppo.  Delusione totale.



SIX - Pur uscendo in semifinale, la Germania ha disputato un grande Europeo e rimane, dopo la Spagna, il più grande forno di talenti. Fino alla partita con l'Italia si era vista una squadra devastante e con ricambi di qualità in ogni ruolo. Poi però ci si sono messi i soliti odiosi nemici italiani. Stesso discorso fatto per il Portogallo.

SEVEN - Che fine ha fatto la Francia? Da quando non c'è più Zidane i galletti stanno accumulando brutte figure a ripetizione. Nemmeno Blanc è riuscito a salvare un gruppo che si trasforma quando indossa la divisa transalpina. Seconda classificata nella lista dei flop europei.

EIGHT - Pur avendo 23 giocatori provenienti dal più prestigioso campionato europeo, la Premier League, l'Inghilterra è ufficialmente una nazione povera di talento e fantasia. Catenaccio degno del peggiore calcio italiano e attaccanti che devono combattere per 4. Capello o non Capello la storia non cambia. God save the England team!

NINE - Se nell'edizione precedente avevamo ammirato giocatori poco conosciuti diventati poi dei top player, quest'anno non ci sono stati giocatori rivelazione. Non venite a farmi i nomi di Jordi Alba o Marco Reus perchè stareste ammettendo di non sapere niente di calcio.

TEN - Ultima ma più sentita conclusione: La Rai fa schifo e la odio con tutto me stesso. Ero convinto che rovinare il fascino di una competizione così bella fosse impossibile; i giornalisti della Rai mi hanno smentito. Non sanno pronunciare un nome decentemente, anche perchè non conoscono i giocatori, anzi li "scoprono" (come dichiarato più volte da loro stessi in diretta), dal momento che il calcio estero per loro non esiste. Se è già impossibile perdonare le incompetenze, l'ignoranza e le gaffe (come pensare che Hart sia in realtà James) non si possono tollerare gli abusi di frasi fatte, di verve e di coinvolgimento emotivo. Gentaglia da pensionamento, finti esperti e qualità pessima. Ridatemi sky vi prego!

Chiudo con una nota polemica dedicata a tutte quelle persone brave solo a salire sul carro dei vincitori. Tifare è un'altra cosa.

11 May 2012

Top Serie A: I migliori acquisti dell'anno.

Il 31 Agosto, giorno di chiusura del calciomercato, i direttori sportivi cominciano a pregare affinchè i loro investimenti o le loro scommesse vadano a buon fine; a fine stagione, è ora di tirare le somme e fare un bilancio dei migliori affari dell'anno, valutando costo e rendimento.
Ecco i miei top acquisti di quest'anno:


  •  ANDREA PIRLO (Juventus - Svincolato)    

Il regista di Brescia è senza dubbio l'uomo scudetto della Juventus. Giocatore unico (e questo lo si sapeva già), che col cambio di maglia ha ritrovato voglia e nuovi stimoli. La sua è una stagione a dir poco strepitosa, fatta non solo di assist e giocate straordinarie, ma anche di tanta corsa e tanto lavoro. Se poi si considera che il Milan l'ha letteralmente regalato ai bianconeri (regalandogli mezzo scudetto) acquista ancora più valore. Fenomeno.


  •  ANTONIO NOCERINO (Milan - 0.5 mln) 


Chi davvero avrebbe pensato a una stagione così di Nocerino? Siate sinceri: nessuno. Colpo low cost geniale di Galliani che regala ad Allegri un centrocampista da 10 gol in campionato. Si trova benissimo con Ibra e si permette di segnare persino al Camp Nou. Il tutto per 500 mila euro. Scacco matto alla crisi.





  •  GERMAN DENIS (Atalanta - prestito)

L'Atalanta si è salvata con qualche giornata d'anticipo nonstante una penalizzazione iniziale di 6 punti: un miracolo. Il protagonista di questa impresa è sicuramente l'argentino Denis, autore di 16 gol stagionali. Acquisto eccezionale, visto che è arrivato in prestito, e grande intuizione, visto che nonostante le qualità non era mai riuscito a sfondare in Italia. Bomber.


  •  MICHAEL BRADELY (Chievo - 1.2 mln)

E' stato il colpo dell'estate clivense e non ha deluso le aspettative, anzi ha fatto perisno meglio. Il centrocampista americano è diventato un perno fisso di Di Carlo, sia in fase difensiva che costruttiva. Di sicuro uno dei migliori centrocampisti di tutta la Serie A. Supercolpo.


  •  ARTURO VIDAL (Juventus - 10.5 mln)

L'altro simbolo dello scudetto juventino è proprio il cileno arrivato dal Leverkusen strappandolo al Bayern Monaco. Se Conte ha deciso di cambiare modulo dipende tutto da questo giocatore incredibile. Si è inserito benissimo nel nostro campionato e nell'idea tattica di Conte. Statisticamente è il miglior recuperatore di palloni d'Europa, è già questo dice tutto. Inoltre è stato decisivo con qualche assist e 7 gol, alcuni bellissimi. Da tenersi stretto.





  • MATTIA DESTRO (Siena)



Si mangerà le mani il presidente dell'Inter Moratti, vedendo la stagione disastrosa di Forlan e compagnia a confronto di quella devastante del giovane Under 21. Destro è infatti un prodotto del vivaio nerazzuro, ceduto al Genoa e arrivato a Siena. Alla prima in Serie A tocca quota 11 gol stagionali e regala la salvezza al Siena. E' l'esempio vivente che i giovani fenomeni italiani esistono. Basta solo dargli fiducia.


  •  FABIO BORINI (Roma - prestito)

A proposito di giovani "più che promettenti" non si puo' non citare la super stagione di Fabio Borini. Arrivato dal Parma, che dal Chelsea l'aveva riportato in Italia, è stato la nota più positiva di tutta la stagione giallorossa. Infatti si è guadagnato a suon di gol pesanti e di prestazioni di tutto cuore la maglia da titolare. Ha fatto quello che forse avrebbe dovuto fare Lamela, anzi, forse anche meglio. 





  •  ALTRI

Tra gli altri affari dell'estate vanno sicuramente citati: Miroslav Klose, che non ha mai smesso di essere bomber. Basti pensare che la Lazio ha avuto un involuzione dal momento del suo infortuno. Cuadrado e Muriel, arrivati a Lecce in prestito dell'Udinese, che hanno tenuto a galla i giallorossi nel sogno salvezza regalando grande spettacolo. Alessandro Diamanti e Matias Silvestre, protagonisti nelle loro rispettive squadre.

Quali saranno i colpi dell'anno prossimo?

12 April 2012

Bale alla Juventus: Sogno possibile?


Per continuare a pensare in grande la Juventus avrà bisogno di acquisti di primo livello per la prossima stagione, veri e propri top player per continuare ad essere competitiva su tutti i fronti, soprattutto in Champions League. Proprio la partecipazione al trofeo più prestigioso potrebbe spingere grandi giocatori ad indossare la maglia bianconera.
Uno tra questi è di sicuro il ventitreenne esterno sinistro del Tottenham Gareth Bale. Lo rivela un'indiscrezione del quotidiano inglese "Telegraph", secondo cui il gallese sarebbe pronto a lasciare Londra in caso di mancata qualificazione all'Europa che conta. Bale era già finito nel mirino di Barcellona e Real Madrid, ma potrebbe rientrare nell'operazione che porterebbe Krasic, ormai sicuro partente, agli Spurs. Si tratterebbe di un colpo di dimensioni stellari, considerando che si tratta di uno dei migliori esterni a livello mondiale e considerando l'ancora giovanissima età. Inoltre il gallese sarebbe perfetto per il 3-5-2 di Conte e colmerebbe le lacune sulla fascia sinistra bianconera.
I tifosi juventini sono quindi legittimati a sognare visto che  l'ormai fatta qualificazione in Champions e le possibili vittorie di campionato e scudetto regalerebbero un importante tesoretto pronto ad essere investito per portare a Torino almeno 3 giocatori di livello assoluto. E Gareth Bale è sicuramente uno tra questi...


15 March 2012

Le pagelle delle 8 finaliste di Champions League

La Champions è la competizione che più di tutte sa regalare soddisfazioni e delusioni, e mai come quest'anno grandi sorprese. Lo dimostra anche la prima fase ad eliminazione diretta (gli ottavi) che ha promosso 8 squadre da tutta Europa, con la Spagna unica nazione ad avere due rappresentanti. Vediamo un po' le pagelle:

  •  APOEL: 10 e lode            
Come non dare il massimo dei voti ad una squadra che per la prima volta nella sua storia e di quello del calcio cipriota centra i quarti di finale? Un passaggio del turno sofferto, ma di grande cuore, come il portiere superman Chiotis, in grado di distruggere i sogni dei più blasonati francesi del Lione. Peccato che non si festeggi su tutta l'isola a causa della divisione. Aspettiamo nuove sorprese nei quarti...


  • MILAN: 6
Se dovessimo guardare solo la partita d'andata il voto sarebbe decisamente più alto, visto che a S.Siro si era assistito ad una dimostrazione devastante di potenza rossonera. La figuraccia al ritorno rovina tutto e fa paradossalmente uscire a testa alta i Gunners. Ancora una volta però rossoneri nei quarti, unica squadra italiana. Fatti per la Champions.

  • BENFICA: 8
Per una volta non è il Porto ad andare avanti, ma la squadra di Lisbona. Ribaltare la gelida sconfitta in Russia non era cosa facile, ma col calore del Estadio da Luz lo Zenit di Spalletti è stato annientato. Squadra vivace e insidia per chiunque.


  • REAL MADRID: 7-
Non è stata una qualificazione facile per i Galacticos. Il CSKA si è rivelato avversario più ostico del previsto, tanto che al ritorno è dovuta servire una goleada per archiviare la pratica. Tutto il mondo è già col fiato sospeso per il possibile accoppiamento con gli odiati cugini del Barca. Lo spettacolo è assicurato.

  •  MARSIGLIA: 9
Ottenere il massimo dai propri mezzi: questa è stata la lezione dei francesi. A farne le spese è stata lo sfortunata ed incapace Inter di Ranieri. Onore agli uomini di Deschamps capaci di regalare emozioni nei minuti di recupero. La voglia e la fortuna hanno fatto la differenza.

  • BARCELLONA: 9    
I blaugrana si sono candidati di prepotenza come l'incubo dell'urna di Nyon. Chi infatti avrà la malasorte di incontrare Messi&co sa già di avere mezzo piede fuori dalla competizione. Complimenti a Messi entrato nella storia e ad una squadra che non smette mai di stupire.

  • BAYERN MONACO: 7
Il voto corrisponde ai gol segnati nel ritorno contro il Basilea, quando in molti credevano al sogno della comitiva svizzera. Invece no, perchè due fenomeni come Robben e Ribery non ci stanno proprio a perdersi la finale tra le mura di casa, e quando hai un signore chiamato Mario Gomez la strada sembra sempre più facile.

  • CHELSEA: 9
Sembra strano a dirsi, ma una delle sorprese tra le qualificate è proprio la squadra londinese. Serviva un'impresa contro un grande Napoli, che all'andata aveva posto le basi per la qualificazione, ed un miracolo è arrivato. Gente come Drogba, Lampard e Terry non vivono senza la musica della Champions. Bravo Di Matteo a capirlo. Onore comunque al Napoli, uscito a testa altissima.




1 February 2012

I colpi più interessanti del mercato inglese.


Dimenticatevi lo scoppiettante mercato di Gennaio del 2011 che aveva regalato super colpi (tra tutti Torres e Carroll). Anche l'Inghilterra infatti ha subito la sindrome, piuttosto diffusa in Europa, di un mercato sterile e povero (forse la crisi comincia a farsi sentire per tutti?). In ogni caso qualche ottimo affare è stato messo a segno, soprattutto dal QPR, squadra regina di questa sessione di trasferimenti.
Ecco una panoramica dei colpi più interessanti:

Il presidente del QPR Fernandes non vuole proprio saperne di ritornare in League One e dopo aver cambiato tecnico ingaggiando Hughes ha rinforzarto la squadra in maniera netta. In attacco arrivano a titolo definitivo Bobby Zamora dal Fulham e Cissè che alla Lazio non aveva brillato, insieme al prestito di Macheda. In più, per quanto riguarda il reparto arretrato, si segnalano i prestiti di Onuhoa e Taiwo dal Milan.
Il colpo più bello di tutto il mercato, non solo inglese, è sicuramente il ritorno a casa, seppur per 3 mesi, dell'idolo della Londra sponda Arsenal Thierry Henri. Il suo gol contro il Leeds fa capire quanto il calcio sia molto di più profondo di stipendi e contratti milionari. Restando in tema, non si puo' non segnalare il ritorno al calcio giocato di Paul Scholes che seppur non sia un vero trasferimento è di sicuro un colpo geniale di Sir Alex.
Il Chelsea perde un difensore, Alex, che va al PSG ma ne acquista un altro di grande prospettiva, Gary Cahill dal Bolton, mentre Anelka se ne va a Shangai.
Fanno notizia i movimenti di mercato dell'Everton, visto che nella sessione estiva aveva chiuso con 0 acquisti di fatto. Alla sponda Blue del Mersey arrivano infatti l'ex United Darren Gibson (già decisivo nella vittoria contro il City), l'attaccante Jelavic ex Rangers e l'ormai classico prestito dell'americano Donovan. In più Moyes potrà contare sul ritorno in prestito di Pienaar, mentre proprio al Tottenham finisce Louis Saha. Gli Spurs cedono in prestito Bassong e Corluka a Wolverhampton e Leverkusen e Pavlyuchenko, che ritorna in Russia a titolo definitivo alla Lokomotiv Mosca.
Colpo all'ultimo minuto per il City di Mancini che si assicura in prestito il cileno Pizarro dalla Roma, lo stesso Pizarro che Mancini ai tempi dell'Inter aveva ceduto al club giallorosso.
Dalla MLS oltre a Donovan ed Henry ritorna in Inghilterra Robbie Keane, che approda all'Aston Villa.
Si rafforzano il Newcastle che regala al capocannoniere Demba Ba il partner connazionale Papis Cissè del Friburgo e il Sunderland, con l'arrivo di Kyrgiakos e dell'ex City Wayne Bridge. Infine il Fulham si regala l'ex attaccante dello Stoccarda Pavel Pogrebnyak.


Questi i movimenti più interessanti di un mercato in cui ci si aspettava qualcosa di più soprattutto dalle big Chelsea, Liverpool, United e Arsenal, in un campionato che però non ha bisogno di grandi colpi per restare spettacolare.